Certe Notti

Info Evento:
"Certe Notti"
c/o Mirabello Aria Aperta a Reggio Emilia, Giovedì 24 Giugno 2010 ore 21:30.

Prezzi: 
Tribuna Bassa Posti a sedere numerati € 24,50 + 3,50 diritto prevendita
Tribuna  Alta Posti a sedere numerati € 17,50 + 2,50 diritto prevendita
Tribuna Laterale Libera a sedere € 10,00 + 2,00 diritto prevendita
Scarica la piantina in PDF
Tel. 0522.382858
info@medials.com

 

Certe Notti

Coreografia MAURO BIGONZETTI
Canzoni e poesie LUCIANO LIGABUE
Scene e video installazioni ANGELO DAVOLI 

Costumi Kristopher Millar e Lois Swandale
in collaborazione con Mariella Burani Fashion Group
Luci Carlo Cerri

Dialoghi tratti dal film Radiofreccia di Luciano Ligabue,
per gentile concessione di Fandango

Poesie tratte dal libro Lettere d'amore nel frigo. 77 poesie, Ed. Einaudi


“L’incontro con Luciano è stata una di quelle strane alchimie alle quali non si sa dare una spiegazione: sarà la sua straordinaria immediatezza, la sua semplicità nei rapporti con gli altri tipica dei grandi artisti, ma da subito si è creato un forte legame.
Siamo della stessa generazione, abbiamo vissuto gli stessi anni e le energie di quegli anni ci hanno segnato profondamente.
È la curiosità a dar forza ai nostri animi e così ci siamo trovati a guardare uno nell’opera dell’altro e a capire che ne poteva nascere un’opera unica.
Sinceramente trovo molto affascinante e curioso che saranno dei danzatori appartenenti ad un’altra generazione, che è la stessa che più di ogni altra scolta la musica, a dare letteralmente forma a questo incontro”.
Mauro Bigonzetti



Prima assoluta Milano, Teatro degli Arcimboldi il 9 e 10 ottobre 2009

Main sponsor KERSelf energie alternative e risorse idriche
Sponsor tecnico Calcestruzzi Val D’Enza
in co-produzione con I Teatri di Reggio Emilia
in collaborazione con Biennale del Paesaggio – Provincia di Reggio Emilia

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Bisogna mettersi il cuore in pace.

Bisogna mettersi il cuore in pace.
Non esiste un essere umano a cui piaccia esattamente tutta la stessa musica che emoziona qualcun altro.
Nei casi più estremi ci può essere parecchia musica che piace ad entrambi.
Di sicuro mai tutta.
Certo, uno dice, questo vale per qualsiasi espressione artistica.
Ma se la maggior parte delle opere d’arte viene assimilata attraverso gli occhi (letta, contemplata ecc.), nel caso della musica bisogna fare i conti anche con una variante in più: la fisica.
Perché, come è risaputo, si tratta di vibrazione.
E in quanto tale, la risposta di ognuno ai suoi richiami non è soltanto del cervello e dell’anima ma è una risposta di tutto il corpo.
E’ per questo che gli effetti della musica (e, se possibile, ancora di più quelli delle canzoni) sulle persone sono così soggettivi, vari, ed eventuali.
Perché le si risponde ognuno con la propria interezza.
Ecco allora la risposta intera (fisica, mentale e dello spirito) di un grande coreografo e di una prestigiosa compagnia di danza ad alcune delle mie canzoni.
Dove il corpo non deve soccombere a testa e anima ma viene trattato alla loro stregua.
Dove, anzi, si serve di loro.
Dove si fa meravigliosamente impudente con la propria bellezza e armonia.
Slancio, spregiudicatezza, sfide alla gravità.
Estensione, battito, respiro, sensualità.
Dove, insomma, il corpo dimostra di avere tanti segreti da svelare.
Soprattutto quelli che conosce della musica.

Luciano Ligabue

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La musica che esce da una radio e rompe il silenzio provocato dal rumore sordo e monotono del motore, i raggi dei fari che tagliano l’oscurità e concedono un passaggio attraverso il paesaggio che si nasconde dietro il velo della notte, un paesaggio che esiste da sempre, che è li già da molto prima di noi, che forse conosciamo bene, che vive dei suoi infiniti volti e respiri ma che, immerso nel silenzio della notte diviene il luogo della nostra immaginazione, delle nostre inquietudini e dei nostri sogni, un paesaggio che si ridisegna totalmente.
Questa, semplicemente questa è l’idea di questo lavoro, un cammino attraverso la notte intesa non come un’oscurità reale e mentale ma, assaporata come rigeneratrice di una realtà intima, personale, come il buio che precede l’apertura di un sipario, momento magico che ci sospende e ci spinge entro il luogo in cui il reale ed il consueto si trasformano, dove tutto, le nostre ansie, le nostre passioni, le nostre gioie si materializzano, dove tutto il reale si ripresenta con valori diversi.
Questa notte dovrà essere come un treno preso al volo senza conoscere la fermata in cui scenderà dovrà essere il luogo delle nostre possibilità ed insieme delle nostre sconfitte, il luogo delle nostre solitudini e contemporaneamente delle nostre condivisioni dovrà, insomma, rivelarsi come grande metafora di un palcoscenico o, forse, sarà il palcoscenico ad offrirsi metafora a questa notte?
Mauro Bigonzetti